ll BEP (BIM Execution Plan) è un documento fondamentale nell’ambito della progettazione, costruzione e gestione di progetti realizzati con metodologia BIM (Building Information Modeling). È una guida operativa che definisce le modalità di utilizzo del BIM in un progetto specifico e garantisce che tutti gli attori coinvolti collaborino in modo efficace e coordinato.
Un pò di storia
Il BEP nasce dal mondo anglosassone nell’ambito delle PAS 1192-2:2013 (Publicly Available Specifications). Le PAS non sono altro che specifiche disponibili pubblicamente, ovvero un documento di standardizzazione simile ad una norma tecnica in struttura e forma con lo scopo di accelerare il processo di standardizzazione. Le PAS 1192-2:2013 ormai sono in disuso sono confluite nella UNI EN ISO 19650-1:2019 per l’Europa e, specificatamente in Italia e nel Regno Unito accompagnati dai relativi Annex Nazionali: UNI 11337 (2015, 2017, 2018; parti 1, 3, 4, 5, 6, 7) per l’Italia, apposita Guida all’impiego “19650-0”, i National Foreword alla “19650-1” e, appunto, i National Annex alla “19650-2″ per il Regno Unito.
Obiettivi del BEP
- Pianificazione e gestione del progetto: Stabilisce i requisiti, i processi e gli standard BIM da seguire per garantire il raggiungimento degli obiettivi del progetto.
- Coordinamento tra le parti coinvolte: Assicura che i team collaborino in modo fluido e che ci sia un linguaggio comune.
- Qualità e controllo: Definisce i criteri di verifica e validazione delle informazioni e dei modelli.
EIR – Exchange Information Requirements
Il punto di partenza è l’EIR (Employer’s Information Required nelle PAS ora sostituito dalle ISO 19650 in Exchange Information Requirements) che definisce quali siano i requisiti informativi e gli obiettivi che la stazione appaltante richiede nel momento in cui si appresta ad indire un bando di gara.
Andando nel dettaglio in questa fase, la stazione appaltante, nel Capitolato Informativo, attraverso l’EIR si concentra su come si debba effettuare la condivisione dei dati e la creazione degli elaborati tra i vari soggetti partecipanti al progetto e su come verificare, archiviare e consegnare i vari modelli.
Quindi, i documenti che dovrebbe contenere l’EIR sono:
- OIR (Organizational Information Requirements): definisce le informazioni che servono a definire gli obiettivi da raggiungere per chi intende partecipare alla gara;
- AIR (Asset Information Requirements): qui sono racchiuse tutte le informazioni necessarie affinché un bene (opera) già costruita funzioni e sia mantenuto correttamente, queste informazioni sono di tipo gestionale, commerciale e tecnico;
- PIR (Project Information Requirements): in base alle attività da svolgere per la commessa, vengono definite queste tipo di informazioni che descrivo le implementazioni agli obiettivi già contenuti nell’OIR.
EIR E BEP sono due documenti e fasi differenti

Le fasi del BEP
Pre Contract BEP
La fase successiva all’EIR è quella di offerta: la pre-contract BEP. Lo scopo principale è quello di andare incontro alle richieste dell’EIR illustrando l’approccio, le capacità e le competenze nello svolgere il progetto BIM da parte dell’offerente. Attraverso il PIM (Project Information Model) il team di professionisti che partecipa alla gara, fornisce tutti gli elaborati e i documenti (progettazione, programmazione, esecuzione e consegna di un’opera), in fase preliminare, da presentare come offerta.
Il committente che ha indetto la gara, quindi, convalida la capacità del team stilando il PIP (Project Implementation Plan).
Post Contract BEP
È uno strumento fondamentale per favorire le comunicazioni e la consegna degli elaborati progettuali. Contiene, infatti, i requisiti contrattuali per lo scambio delle informazioni nei tempi stabiliti contrattualmente attraverso i canali opportuni e precedentemente concordati. È molto più dettagliato rispetto al pre-contracting, il BEP viene aggiornato con dettagli più specifici e operativi come:
- MIDP (Master Information Delivery Plan): è il documento che stabilisce quali sono le informazioni da consegnare indicandone i formati e includendo sia modelli che disegni e tavole;
- TIDP (Task information Delivery Plan): è il documento che fa parte integrante del MIDP e che dovrebbe essere redatto da ogni figura di coordinamento all’interno del progetto relativamente al suo ambito di competenza, in pratica il MIDP è l’insieme di tutte le attività di progetto (appunto Task=> TIDP).
In questa fase vengono descritti inoltre:
- Modelli e informazioni BIM: livello di dettaglio (LOD, level of Development) richiesto, struttura dei file e nomenclatura, modalità di condivisione e aggiornamento dei modelli;
- Ruoli e responsabilità: ruoli chiave come il BIM Manager, il Coordinatore BIM e il Modeler BIM, la definizione di responsabilità e flussi di lavoro;
- Piani di gestione delle informazioni: uso di piattaforme comuni di dati (CDE, Common Data Environment) e procedure di approvazione e revisione;
- Standard e protocolli: Normative di riferimento (ad esempio ISO 19650);
- Regole per l’interoperabilità e il formato dei file (es. IFC).

Il BEP in Italia
In Italia il BEP è stato recepito con la UNI 11337 (sesta parte): “La guida ha l’obiettivo di porsi anche da traccia per la redazione dell’offerta di Gestione Informativa, pensata come elaborato di risposta libera (vincolata, incrementale, di specificazione, ecc.) dell’Affidatario al Capitolato Informativo, e base del successivo piano di Gestione Informativa”.
Analogamente come in Europa, in Italia, possiamo distinguere diversi documenti all’interno del BEP:
- Offerta di Gestione Informativa (oGI): è a carattere generale, siamo nella fase pre-contract del BEP, dove gli appaltatori riportano definizioni generali o schemi per descrivere i processi di creazione e gestione delle informazioni da inserire nell’offerta;
- Piano di Gestione Informatica (PdGI) che viene redatto dal candidato, appaltatore o concessionario, nella fase di post-contract del BEP, all’atto dell’offerta e dell’esecuzione del contratto e risponde ai requisiti informativi del capitolato, organizza in maniera sistematica e temporalmente i flussi informativi, illustra le interazioni con i processi informativi e decisionali della condivizione dei dati e descrive l’organizzazione degli operatori e la responsabilità di ognuno.
Quindi il Committente redige il Capitolato Informativo (CI) con tutte le richieste, requisiti di produzione, gestione e trasmissione di dati, informazioni e contenuti informativi, l’appaltatore risponde con un’offerta per la Gestione Informativa (oGI), il Committente scegli l’oGI vincente e con l’affidatario finalizzano a livello operativo attraverso il piano per la Gestione Informativa (pGI).
La stessa UNI 11337-6, inoltre, è formato da una serie di sezioni per la stesura dell’EIR e quindi del BEP:
- Premesse;
- Acronimi e glossario;
- Riferimenti normativi;
- Sezione Tecnica: riporta tutti i requisiti tecnici della infrastruttura IT (hardware, software, formato dei file, Livelli di Fabbisogno Informativo LOIN), le competenze richieste del team esplicitando anche le esperienze pregresse di ogni figura;
- Sezione Gestionale: vengono indicati gli obiettivi informativi e gestionali strategici, ruoli e responsabilità, modalità di coordinamento delle figure in gioco, politica di sicurezza dell’uso de dati ecc..