Dal 1955 al 1975 ebbe luogo la guerra del Vietnam, dove gli Stati Uniti non riuscirono ad ottenere una vittoria politica-militare, subendo pesanti perdite per poi abbandonare nel 1973 il governo del Vietnam del Sud.
Tralasciando le varie dinamiche storiche che portarono al conflitto, una delle armi dei Vietcong (“comunisti del Vietnam” che lottavano per riunificare il Paese) erano le varie trappole e lunghissimi tunnel sotterranei che, oltre a permettere loro di essere nascosti e quindi non visibili, potevano sorprendere il nemico sbucando letteralmente dal terreno attraverso opportune botole.
In questo articolo andremo a parlare su come gli Stati Uniti, per poter arginare questo tipo di arma, assunsero due geologi con lo scopo di individuare i suddetti tunnel.
Come erano strutturai i tunnel
Come accennato, l’accesso ai tunnel era possibile attraverso delle botole, opportunatamente camuffate, poste sul piano campagna. Non si trattava di semplici buche nel terreno, ma di veri e propri sistemi sotterranei a 4 livelli di profondità, comprese aree segrete raggiungibili da ulteriori botole nascoste all’interno delle gallerie stesse, dove venivano realizzati ospedali, zone di abitazione, magazzini, fabbriche, cucine ecc…
Per garantire la giusta ventilazione erano presenti fori che raggiungevano la superficie, e la struttura dei tunnel era tale che venivano formate delle anse piene d’acqua che fungevano da sifone in caso di incendio, inondazioni e riducevano l’effetto del gas immesso dal nemico.
I geologi assunti dagli Stati Uniti
Gli USA, in relazione a questa sistema di difesa e di attacco dei guerriglieri vietnamiti, ebbero molte perdite, così assunsero due geologi allo scopo di studiare l’area, individuare questo sistema di tunnel sotterranei ed attaccarli in maniera efficace. I due professionisti individuati furono Jim Burns e Perry Narten.
Lo studio geologico della zona interessata, ovvero il triangolo di ferro (Iron triangle) (Figura 1), da cui gli statunitensi poterono capire quali potessero essere le aree di estensione dei tunnel, e quindi colpire con sicurezza.

Creata la mappa, risultò più semplice individuare i tunnel, così nel Gennaio 1967 prese il via l’operazione “Cedar Falls”, con l’utilizzo di un’ingente quantità di erbicida per rimuovere la vegetazione sulla zona di interesse, mezzi pensanti per rimuovere gli strati più superficiali del suolo così da rendere agevole i soldati specializzati in ricerca e distruzione sotterranea (tunnel rats).
Queste operazioni in aggiunta dei bombardamenti a tappeti del 1969, effettivamente, permisero lo svuotamento di buona parte delle gallerie sotterranee, ma la cosa sorprendete fu che una parte dei tunnel (circa 120 km sui 200 km originari) rimase intatta fino ad oggi, ragion per cui nel 1973 gli Stati Uniti decisero di ritirare l’esercito in quanto la spesa in termini economici e di vite umane divenne troppo onerosa.
Geoapp Carta Geologica
Applicativo gratuito di consultazione cartografica della carta geologica in scala 1:500.000, fornita dal servizio WMS (Wep Map Service) del Ministero dell’Ambiente sul Geoportale Nazionale, e 1:50.000 del servizio WMS dell’ISPRA nell’ambito del progetto CARG. Inoltre è possibile disegnare elementi geometrici come punti, linee e poligoni esportandoli in formato .geoJSON in sistema geografico WGS84 (EPSG: 4326), il tutto importabile in software GIS.