Le berlinesi sono molto utilizzate in ambiente urbano perché durante la loro realizzazione si producono poche vibrazioni e consentono scavi in adiacenza a strutture esistenti.
Le berlinesi sono strutture di sostegno di tipo flessibile, realizzate mediante micropali verticali. In funzione dell’altezza di terreno da sostenere (o profondità di scavo di progetto) possono essere realizzate a sbalzo oppure ancorate. Le berlinesi possono essere costruite secondo due differenti tipologie: spaziatura dei micropali relativamente ridotta (0.3¸1.0 m) e armatura costituita da tubo o profilato ad H. L’interasse dei micropali relativamente ampio (1.5¸3.0 m), armatura con profilati ad H e integrazione per la parte emergente mediante lastre prefabbricate o tavole in legno inserite tra le ali dei profilati. Le principali fasi esecutive nella realizzazione della berlinese sono:
- perforazione del singolo micropalo fino alla profondità di progetto, con il sistema e l’attrezzatura più idonei al tipo di terreno da attraversare;
- posa in opera dell’armatura;
- riempimento del foro con miscela o malta cementizia, facendola rifluire a partire da fondo foro;
- una volta completata l’esecuzione di tutti i micropali costituenti la berlinese, lo scavo a valle procederà per fasi, alternandosi alla realizzazione dei tiranti di ancoraggio previsti nel progetto e al rivestimento della parete, quando previsto.
Le berlinesi costituiscono una valida alternativa alle opere di sostegno più tradizionali realizzate mediante diaframmi in c.a. o paratie di pali trivellati accostati quando:
il terreno non è adatto allo scavo o alla perforazione di elementi di grandi dimensioni, per la presenza di materiale lapideo in forma di strati o di blocchi, la morfologia superficiale, gli spazi a disposizione e le condizioni al contorno consentono soltanto la mobilitazione di attrezzature di dimensioni più contenute, non è richiesto che lo scavo di sbancamento a valle dell’opera avvenga sotto falda.
MICROPALI PER BERLINESI
Trattasi di tubolari in acciaio per lo più S 275 (ex Fe 430 B), di spessore variabile da 6 mm fino a 30 mm, aventi diametro da 114 mm, ma si può arrivare fino ad un massimo di mm 300. L’estremità del palo che verrà infissa nel terreno è dotata di lama di forma triangolare. Il palo standard ha 6 mm di spessore e diametro 114 mm, lunghezza 6 m. La massima lunghezza di un palo è pari a 12 m, nel caso in cui servisse una dimensione maggiore la parte eccedente sarà unita tramite saldatura di testa. Ove richiesto la berlinese può essere dotata di tiranti, costituiti sempre da tubolari in acciaio aventi le caratteristiche sopra descritte.
Sia ai tiranti che eventualmente ai pali può essere saldata alla estremità inferiore un’elica dello stesso materiale, ma di diametro maggiore. Sia la lunghezza del tubo che il suo diametro, nonché le caratteristiche dell’elica, lo spessore e il diametro, dipendono dalle caratteristiche del terreno e dalle prestazioni richieste.
Messa in opera tramite un escavatore con braccio alla cui estremità è attaccato un rotore dotato di una cuffia all’interno della quale è inserita la testa del palo e che permetterà con la rotazione impressa la sua infissione. Anche i tiranti vanno infissi con lo stesso metodo. In seguito, se il progetto lo richiede, si può effettuare un getto di calcestruzzo entro il tubolare in acciaio. Il tubo funge allora da camicia e l’insieme si può considerare una struttura mista acciaio – calcestruzzo. La struttura di collegamento delle teste dei pali costituenti la berlinese e i tiranti è per lo più realizzata con cordoli in c.a. di dimensioni e armatura calcolati di volta in volta a seconda delle particolari esigenze del cantiere. Si possono anche utilizzare altri sistemi come putrelle in acciaio.
Come risulta dalle immagini il micropalo di cui trattasi è di veloce installazione, non provoca vibrazioni negli edifici adiacenti, non viene asportato terreno e non necessita di impianto cantiere complesso e infatti viene infisso, di solito, quando ancora l’impianto cantiere non è ancora completato.
CAPITOLATO BERLINESI
Fornitura e posa in opera di palificata tipo berlinese avente lunghezza pari a .…..m, realizzata con pali in acciaio S 275 (ex Fe 430) con passo di ……m, per un totale di ……pali. Per l’infissione si utilizzerà un’escavatore munito di trivella. I pali avranno le seguenti caratteristiche: lunghezza .
…..m, spessore .…..mm, diametro .…..mm. Saranno dotati di punta triangolare avente spessore di ……mm saldata all’estremità inferiore, e se necessario, di un’elica sempre saldata alla parte inferiore del palo avente le seguenti caratteristiche, diametro interno .…..mm, diametro esterno ……mm, spessore interno ……mm, spessore esterno ……mm, passo ……mm.
I tiranti in acciaio Fe 430 con passo di ……m, per un totale di ……tiranti avranno le seguenti caratteristiche: lunghezza ……m, spessore ……mm,
diametro ……mm. Saranno dotati di punta triangolare avente spessore di ……mm saldata all’estremità inferiore del palo e di un’elica sempre
saldata alla parte inferiore del tirante avente le seguenti caratteristiche, diametro interno ……mm, diametro esterno ……mm, spessore interno
……mm, spessore esterno ……mm, passo ……mm. I tiranti saranno vincolati nel cordolo di collegamento delle teste dei pali con ……barre di
……mm di diametro. Per l’infissione si utilizzerà un’escavatore munito di trivella.
La posa della palificata dovrà essere preceduta da un’adeguata indagine stratigrafica dei terreni interessati.
E’ comunque compreso nel prezzo l’eventuale scavo che si rendesse necessario per la realizzazione del cordolo fino ad un massimo di 100 cm di profondità dal piano campagna e 50 cm di larghezza.
Sono esclusi l’indagine stratigrafica dei terreni interessati, il tracciamento della palificata, la fornitura e posa del ferro per l’ armatura del cordolo e per il collegamento tiranti, del calcestruzzo per l’eventuale riempimento dei pali e per la realizzazione del cordolo, oltre all’eventuale trasporto in discarica del terreno scavato.
COME CALCOLARE LE BERLINESI
Le paratie berlinesi sono opere di ingegneria civile che trovano molta applicazione in problemi legati agli scavi in centri urbani. Per quanto riguarda l’aspetto del calcolo vale la pena sottolineare che non esistono, ad oggi, metodi esatti, e questo è anche dovuto alla complessa interazione tra la profondità di scavo, la rigidezza del materiale costituente la paratia e la resistenza dovuta alla pressione passiva. In ogni caso, i metodi correntemente utilizzati possono essere classificati in due categorie:
- Metodi che si basano su una discretizzazione del modello di paratia (si parla di differenze finite o di elementi finiti);
- Metodi che si basano su congetture di tipo semplicistico, al fine di poter affrontare il problema con il semplice studio dell’equilibrio di un corpo rigido. Tra le due classi di metodi esposti all’elenco precedente, quello degli elementi finiti è quello che più di tutti risulta razionale, in quanto basato su considerazioni che coinvolgono sia la statica del problema (equilibrio) sia la cinematica (congruenza).
Per maggiori informazioni sulle metodologie di calcolo rimanda alla ampia documentazione tecnica del software SPW di geostru
Calcolo di una paratia realizzata con SPWPer calcoli semplificati si puo’ fare riferimento a geoapp.geostru.eu
Documentazione tecnica